La musica come Terapia per i più piccoli

La Musica come Terapia

 di Simona Matricardi  – Osteopata in ambito pediatrico, Terapista della Neuro psicomotricità dell’età evolutiva.

LA MELODIA DI UNA CHITARRA ENTRA NELLA TERAPIA INTENSIVA NEONATALE DELL’ISOLA TIBERINA

 

Il neonato prematuro, ricoverato per settimane o più spesso per mesi in un reparto di Terapia Intensiva Neonatale, è deprivato dell’ascolto costante della voce dei genitori, del battito del cuore materno e di tutti quei suoni quotidiani che permettono la costruzione di un’armoniosa mappa uditiva.

Allo stesso tempo, è sottoposto a suoni estranei, freddi, a volte dolorosi, come i suoni dei monitor, la chiusura degli oblò delle incubatrici, le voci e i rumori dell’ambiente, che giungono al suo orecchio immaturo, non più filtrati (come quando era nella pancia della mamma) ma diretti, ad un livello di decibel maggiore di quello che potrebbe sopportare (soglia di innocuità 45-50 decibel). L’esposizione prolungata a suoni percepiti come “rumori” può addirittura risultare dannosa comportando alterazioni dell’udito, disturbi del sonno e squilibri dello sviluppo emozionale.

A partire da queste considerazioni, il Fatebenefratelli Isola Tiberina promuove interventi mirati a ridurre lo stress uditivo per il piccolo neonato e quindi una campagna di sensibilizzazione rivolta al personale sanitario e tecnico per il corretto uso della voce e dei macchinari, l’utilizzo di copri-incubatrici fonoassorbenti, e non da ultimo l’impiego della musico- terapia. Quest’ultima ha l’obiettivo primario di ristabilire per il bambino un’esperienza positiva del suono e supportare i genitori, la cui voce spesso si paralizza di fronte a un neo- nato così piccolo e fragile, a dialogare con lui attraverso la propria voce e il canto.

 

Cosa dice la Scienza

La musico-terapia è un’esperienza consolidata in numerose Terapie Intensive Neonatali, sia in Italia che all’Estero. Gli studi scientifici descrivono la sua efficacia nel sostenere il benessere generale e migliorare le competenze nutritive del piccolo neonato ricoverato, diminuire la soglia di percezione del dolore durante manovre assistenziali invasive, migliorare la qualità del sonno, tanto più con una musica suonata dal vivo piuttosto che registrata.

 

Il Reparto

Sono circa 600 i neonati assistiti dalla Terapia Intensiva Neona-tale del Fatebenefratelli – IsolaTiberina, di cui circa l’80% sono nati pre-termine. Recentemente ristrutturato e potenziato tecnologicamente, il Reparto costruito intorno alle esigenze del piccolo paziente e della sua famiglia per offrire il massimo dell’assistenza e dell’accoglienza – conta 16 culle per il ricovero intensivo e 13 per il sub-intensivo ed è la prima TIN nel Lazio accessibile ai genitori h 24.

Tra le ultime novità: la tecnologia video “screen to screen” (prima esperienza in Italia) che consente alle mamme e ai papà di rimanere sempre in contatto con i loro picco-li tramite smartphone o tablet e una nuova incubatrice di ultima generazione donata dal Pontefice lo scorso dicembre. 

 

Il Nostro Servizio

Nel nostro reparto di Terapia Intensiva Neonatale, ormai da qualche mese, grazie al sostegno dell’associazione di genitori ex prematuri “La Cicogna Frettolosa”, è iniziato un progetto di musico-terapia condotto da un maestro di chitarra della Federazione Italiana di Musico-terapia (FEDIM). L’intervento non segue un protocollo standard predefinito, ma rispetta il modello di care neonatale prevedendo un approccio individualizzato su ogni bambino, nel rispetto del suo stato di salute e favorente il coinvolgimen- to della famiglia. Prezioso è inoltre la partecipazione del personale infermieri- stico nel segnalare le situazioni che meglio possono beneficiare dell’intervento e che con la terapista monitorano i cambiamenti del bambino (sonno, crescita, sviluppo psicomotorio) per una corretta interpretazione dei risultati.

Oltre al benessere del neonato, che è la finalità principale di questa iniziativa, l’impiego della musica contribuisce a creare un ambiente rassicurante per i genitori e il bambino, dove potersi “conoscere” e costruire – già durante il ricovero – un momento di “intima familiarità”. L’invito che viene poi rivolto ai genitori, qualora lo volessero, è di continuare a beneficiare degli effetti positivi della pratica musicale anche dopo le dimissioni, soprattutto in situazioni mediche ancora complesse.

 

I Primi Risultati

Nonostante siano trascorsi solo pochi mesi, i risultati raccolti sono già incoraggianti. Tutti i neonati prematuri che hanno potuto beneficiare dell’ascolto della musica dal vivo settimanalmente per un numero di quattro incontri, della durata di circa 40 minuti ciascuno, mostrano una significativa normalizzazione della frequenza cardiaca e dei livelli di saturazione, un miglioramento nelle competenze nutritive per la durata dell’intervento, un sonno più tranquillo e duraturo.

I genitori coinvolti hanno mostrato non solo interesse ma grande partecipazione all’iniziativa, ritenendola di grande beneficio anche per loro. Hanno percepito il reparto un luogo più accogliente e familiare e si sonosentiti aiutati nello stare piacevolmente con il bambino, allentando la preoccupazione per il suo stato di salute.

Nei prossimi mesi, grazie a una casistica più ampia, verranno valutati i benefici sul bambino e sulla famiglia a breve, medio e lungo termine.